Dati: non solo raccolta, ma valorizzazione sostenibile
Nel mio precedente articolo, ho sottolineato l’importanza dei dati per le aziende e il loro potenziale come risorsa strategica. Tuttavia, mi è stato fatto notare (grazie!) che il messaggio poteva apparire troppo focalizzato sull’accumulo, trasmettendo l’idea di una raccolta ossessiva di informazioni che rischia di gravare eccessivamente su chi si occupa del data entry.
Questo non è assolutamente il mio intento. Al contrario, il mio obiettivo è evidenziare che l’efficacia non risiede nell’accumulo indiscriminato, ma nella capacità di selezionare e analizzare le informazioni realmente utili, senza sovraccaricare inutilmente chi è coinvolto nel processo di raccolta. Per questo, voglio chiarire la mia visione: raccogliere i dati giusti, con criterio, e valorizzarli attraverso strumenti semplici, sostenibili e adattati alle esigenze reali di chi li utilizza.
L’importanza di selezionare i dati giusti
Non serve raccogliere migliaia di informazioni se poi non si è in grado di analizzarle tutte o trarne un reale valore. Un sistema efficace è quello che si concentra sui dati essenziali, ovvero quelli che possono contribuire concretamente a migliorare i processi aziendali e guidare le decisioni strategiche.
Immagina un sistema in cui ogni dato raccolto ha un preciso scopo e un valore tangibile. Questo significa progettare flussi di raccolta chiari e mirati, che siano anche sostenibili per chi li gestisce. La raccolta dati non deve mai diventare un peso per venditori, operatori di backoffice o chiunque sia coinvolto: deve, invece, essere integrata nelle attività quotidiane in modo fluido e naturale.
Gli strumenti progettati per chi li usa
Uno degli errori più comuni nella gestione dei dati è quello di progettare o implementare strumenti come CRM o piattaforme simili, senza considerare le reali esigenze di chi li utilizza. Il risultato? Sistemi complicati, poco intuitivi e spesso mal adattati ai flussi operativi aziendali.
Strumenti di raccolta dati efficaci devono essere:
- Adattati alle esigenze pratiche degli utenti, rendendo il data entry semplice e veloce.
- Intuitivi e fluidi, per ridurre al minimo lo stress e garantire affidabilità nei dati raccolti.
- Flessibili, così da rispondere alle specifiche richieste dell’azienda.
Un sistema ben progettato non solo facilita il lavoro quotidiano, ma aumenta la qualità e la precisione dei dati, rendendoli utili per l’analisi e il processo decisionale.
KPI e DPI: strumenti di crescita, non di colpa
Un altro aspetto fondamentale è il ruolo dei KPI (Key Performance Indicators) e dei DPI (Data Performance Indicators). Questi strumenti devono supportare la crescita aziendale, non diventare un pretesto per individuare colpevoli.
Un buon KPI ha due funzioni principali:
- Individuare aree di miglioramento, consentendo di intervenire per ottimizzare i processi.
- Offrire una visione chiara dell’andamento aziendale, facilitando decisioni strategiche.
Quando utilizzati in modo collaborativo, KPI e DPI diventano strumenti preziosi per guidare il cambiamento e costruire una cultura aziendale data-driven. Cercare un colpevole, invece, non porta soluzioni: la vera forza dei dati è nella loro capacità di generare opportunità, non tensioni.
Una visione sostenibile dei dati
Questo secondo articolo nasce per rispondere a un commento ricevuto, ma offre anche uno spunto per riflettere sull’importanza di un sistema di raccolta dati ben strutturato. La qualità delle informazioni raccolte non dipende solo dalla loro quantità, ma da come vengono selezionate, organizzate e gestite.
Un sistema efficace non deve sovraccaricare chi lo utilizza. Che si tratti di venditori, backoffice o altri ruoli aziendali ( logistica, ammistrazione o ricerca e sviluppo), gli strumenti devono essere fluidi, intuitivi e adattati alle reali esigenze operative. Solo così i dati raccolti possono diventare davvero utili e generare valore.
Raccogliere i dati giusti con i mezzi giusti è il primo passo verso un’analisi di successo. L’efficacia non risiede nella quantità di dati raccolti, ma nella capacità di estrarre valore da quelli che contano davvero.
Spero che questa riflessione chiarisca ulteriormente il mio punto di vista e possa offrire spunti pratici a chi ogni giorno si confronta con le sfide della gestione dei dati aziendali.